| Autrice originale lettera: Dawnlight
Carissima, non so se ti ricordi di me...ci siamo frequentati una volta...comunque, volevo parlarti di un problemino che mi assilla da molto tempo...più o meno da quando sono nato. Nonostante io sia pieno di soldi e di conseguenza sia pieno di donne, non ho mai trovato il tempo di soddisfarle tutte. Così, mi ritrovo a doverle soddisfare tutte in circa 40 secondi a testa. Non è che avresti un consiglio da darmi per riuscire a soddisfarle tutte, magari mettendoci un pochino di più? Tuo, TvaPostino
Se pruoblema è quello di tuempo e di fare soddisfare tutte tue duonne, puoi sempre farti aiutare da amico di cui tu ti fidi. Per pruoblema di durata ci suono molte soluzioni. Primua esistuono dei rimedi, muolto conosciuti, che favoriscono il prolungarsi di soddisfuazione. Poi, importantuissimo, pruova a cambiare anguolazione e punto di osservazione. Ma è difficilue spiegarlo a paruole. E' tutta questione di geometria, presto ti faruò vedere. Uno dei miei amuanti era un matematico che mi ha fuatto vedere importanza di trigonometria appluicata. No sai quanto importante può essere calcolo di angolazione corretta. Qui vedo in mia agenda che abbiamo già un appuntamento fissuato. Ti aspuetto. Nel fruattempo ti consiglio di fuarti aiutare da amico
Qualche giorno dopo, in un luogo imprecisato...
Figa, e adesso a chi cazzo chiedo di favmi aiutare? Di cevto Aquarius, a furia di raggiungere lo zero assoluto, mi vaffredda gli avdenti bollovi delle vagazze anziché viscavdavmele. Aiò, amico come stai? Ho letto il giornale di oggi. Se hai bisogno di una mano, io sono pronto Figa, e che cazzo me ne impovta di una vubvica giovnalistica? Aiò, non ci vuole mica un genio per capire che l'hai scritta tu! Figa, sono dettagli. E poi, non sono mica così pezzente da dare una ragazza a te, che poi diventa impossibile per tutti poi soddisfarla ancora. Figa, mica sono nato ievi Aiò. Ti prometto che ci vado piano. Ti puoi fidare di me! Dai che sono tuo amico Figa, mi spiace ma ho già tvovato da chi favmi aiutave. Sono sicuvo che sapvà viscaldave le mie vagazze senza che pervdano desidevio nei miei confvonti. Ti ho fvegato Aiò, fratello bastardo. Stavolta IO trombo e tu rimani in bianco, ahiò. Aiò, col cazzo. Ora vado a trombarmi la tizia coi capelli rossi e poi passo da Natasha
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